Sat
21 MarDidattica a distanza: focus sull’esperienza emozionale
“Io ci sono prof!” Ai tempi del coronavirus, nelle aule virtuali i ragazzi rispondono così all’appello dei prof.
E la scuola è li, con gli studenti: supera i confini della fisicità per dar loro fiducia, coraggio, cura umana ed educativa.
L’apprendimento, come cambiamento e crescita globale della persona in età evolutiva, non si ferma. Non possiamo fermarlo!
La didattica a distanza, in alcuni casi, è terapia dell’anima e della mente per l’alunno con maggiori fragilità. È ristoro. È riconciliazione con se stesso e col mondo. È aiuto per imparare a modulare e gestire le difficoltà, per trovare insieme soluzioni nuove ed inaspettate. È esperienza emozionale.
È abbraccio con la scuola, luogo eletto di vita, che ripopola il deserto interiore e l’isolamento sociale; evita che il disordine diventi rottura e, in alcuni casi, definisce nuovi ed efficaci equilibri.
È fare memoria dei compagni, dei docenti, di tutto il personale. Dei momenti vissuti.
È occasione per dire ancora grazie ai compagni per il loro aiuto, per quella pratica antica di tutoraggio assistito, che continua ad essere agito con paziente generosità, sebbene più problematico.
“Mi piace questa nuova aula, prof!” - esclama Luca della classe 1^ - indirizzo Manutenzione.
La relazione in presenza, ne siamo convinti, non può essere sostituita da alcun’altra modalità, ma con gli strumenti digitali di cui disponiamo possiamo e dobbiamo “toccare” i nostri alunni e attivare il loro benessere psicologico e sociale.
“Io ci sono prof!” - irrompe Luca nell’aula. C’è anche la scuola!
Maria Assunta Specchiarello
Funzione Strumentale Inclusione - I.I.S.S. “Laporta/Falcone-Borsellino” Galatina -